Page 7 - Zakaj Črtomir ne umre? Preobrazbe nacionalnega mita: zbornik povzetkov. Koper: Založba Univerze na Primorskem.
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ché Črtomir non muore? La trasformazione di un
mito nazionale
All’inizio c’è stata un’iniziativa – un’iniziativa di collaborazione da parte del Teatro Capodistria che rende
omaggio al 30° anniversario di Repubblica della Slovenia mettendo in scena il Battesimo presso la Savica.
L’Università del Litorale è lieta di aderire all’iniziativa perché si tratta della nostra prima collaborazione con il
teatro capodistriano in un progetto così ampio e data la proficua collaborazione crediamo fermamente che
non sarà l’ultima. L’invito è risultato particolarmente gradito perché rientra nella strategia a lungo termine
dell’Università di includere la cultura e l’arte in diverse aree di ricerca, perciò il progetto è stato sostenuto da
tutte le facoltà membri dell’Ateneo.
La richiesta all’Università di organizzare un Convegno scientifico che potesse unire la diversità dei suoi
membri, è stata particolarmente sentita nella Facoltà di Studi Umanistici, dalla quale provengo, dato che
siamo proprio noi umanisti coloro che crediamo come la poesia di Prešeren sia una fonte inesauribile di
riflessioni; allo stesso modo potremmo considerare anche il tema della nazione e del nazionalismo che è
impossibile non trattare – in particolar modo al giorno d’oggi, quando siamo testimoni in Europa di processi
di integrazione e di globalizzazione da una parte, dall’altra invece quest’ultimi vengono messi in discussione,
rivalutati e molto spesso anche demoliti. L’epidemia che sta plasmando le nostre vite, ha apparentemente
messo questi problemi in secondo piano, ma non li ha fermati. E perciò non sorprende che, anche trent’anni
dopo l’indipendenza, la figura di Črtomir si erge davanti a noi come un personaggio che incarna (e/o
decostruisce) il mito nazionale – non sorprende che nel blocco sociale Črtomir inneschi ancora non solo il
dibattito sull’eroe attivo o passivo, ma anche sul mito sloveno come nazione attiva o passiva. Nonostante la
‘struttura di Prešeren’, ipotizzata da Dušan Pirjevec, potrebbe essere già dimenticata, sembra che la seconda,
più fondamentale, parte del suo interrogatorio possa essere ancora rilevante.
Tra tutte queste domande Črtomir ci si presenta troppo spesso come eroe tragico: attore in un presunto
poema in cui fallisce come eroe epico. Si mostra come eroe di un poema romantico in cui fallisce l’attivismo
romantico del personaggio principale – e anche la prospettiva panteistica di altri personaggi romantici.
E infine, si mostra addirittura come un personaggio che decostruisce il proprio ruolo di eroe, ma non
esclusivamente a causa della sua sconfitta militare.
Tuttavia il suo ruolo può essere visto anche in una luce più positiva – ciò verrà messo in risalto in particolare
nel contributo dell’Istituto Andrej Marušič che si discosta maggiormente dalle più rigorose analisi letterarie
e filosofiche. Nell’articolo verrà presentato Črtomir da un punto di vista psicologico, la situazione specifica
dell’eroe invece come mezzo di prevenzione del suicidio – che, tra l’altro, distrugge un mito troppo spesso
presente di Črtomir come potenziale suicida. Il video, invece, realizzato dalla Facoltà delle Scienze della
Salute, mostra Črtomir in una reinterpretazione attivista e lo colloca in un ruolo completamente diverso.
In questo modo si mette in luce anche il desiderio che ci ha guidati nella realizzazione del Convegno: non
solo presentare il ruolo svolto da Črtomir come eroe letterario e collocarlo nei ‘classici’ contesti storici,
filosofici e sociali, ma espandere ‘il campo di battaglia’ in situazioni e contesti impensati e finora sconosciuti.
Naturalmente, non volevamo e non potevamo dimenticare che Prešeren – nonostante tutta la sua nazionalità
– debba essere interpretato anche con mezzi di confronto con altre culture, sia con la cultura del vicino che
con la cultura di paesi geograficamente più lontani come il Canada e la Georgia.
dr. Marcello Potocco,
Facoltà di Studi Umanistici, Università del Litorale
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mito nazionale
All’inizio c’è stata un’iniziativa – un’iniziativa di collaborazione da parte del Teatro Capodistria che rende
omaggio al 30° anniversario di Repubblica della Slovenia mettendo in scena il Battesimo presso la Savica.
L’Università del Litorale è lieta di aderire all’iniziativa perché si tratta della nostra prima collaborazione con il
teatro capodistriano in un progetto così ampio e data la proficua collaborazione crediamo fermamente che
non sarà l’ultima. L’invito è risultato particolarmente gradito perché rientra nella strategia a lungo termine
dell’Università di includere la cultura e l’arte in diverse aree di ricerca, perciò il progetto è stato sostenuto da
tutte le facoltà membri dell’Ateneo.
La richiesta all’Università di organizzare un Convegno scientifico che potesse unire la diversità dei suoi
membri, è stata particolarmente sentita nella Facoltà di Studi Umanistici, dalla quale provengo, dato che
siamo proprio noi umanisti coloro che crediamo come la poesia di Prešeren sia una fonte inesauribile di
riflessioni; allo stesso modo potremmo considerare anche il tema della nazione e del nazionalismo che è
impossibile non trattare – in particolar modo al giorno d’oggi, quando siamo testimoni in Europa di processi
di integrazione e di globalizzazione da una parte, dall’altra invece quest’ultimi vengono messi in discussione,
rivalutati e molto spesso anche demoliti. L’epidemia che sta plasmando le nostre vite, ha apparentemente
messo questi problemi in secondo piano, ma non li ha fermati. E perciò non sorprende che, anche trent’anni
dopo l’indipendenza, la figura di Črtomir si erge davanti a noi come un personaggio che incarna (e/o
decostruisce) il mito nazionale – non sorprende che nel blocco sociale Črtomir inneschi ancora non solo il
dibattito sull’eroe attivo o passivo, ma anche sul mito sloveno come nazione attiva o passiva. Nonostante la
‘struttura di Prešeren’, ipotizzata da Dušan Pirjevec, potrebbe essere già dimenticata, sembra che la seconda,
più fondamentale, parte del suo interrogatorio possa essere ancora rilevante.
Tra tutte queste domande Črtomir ci si presenta troppo spesso come eroe tragico: attore in un presunto
poema in cui fallisce come eroe epico. Si mostra come eroe di un poema romantico in cui fallisce l’attivismo
romantico del personaggio principale – e anche la prospettiva panteistica di altri personaggi romantici.
E infine, si mostra addirittura come un personaggio che decostruisce il proprio ruolo di eroe, ma non
esclusivamente a causa della sua sconfitta militare.
Tuttavia il suo ruolo può essere visto anche in una luce più positiva – ciò verrà messo in risalto in particolare
nel contributo dell’Istituto Andrej Marušič che si discosta maggiormente dalle più rigorose analisi letterarie
e filosofiche. Nell’articolo verrà presentato Črtomir da un punto di vista psicologico, la situazione specifica
dell’eroe invece come mezzo di prevenzione del suicidio – che, tra l’altro, distrugge un mito troppo spesso
presente di Črtomir come potenziale suicida. Il video, invece, realizzato dalla Facoltà delle Scienze della
Salute, mostra Črtomir in una reinterpretazione attivista e lo colloca in un ruolo completamente diverso.
In questo modo si mette in luce anche il desiderio che ci ha guidati nella realizzazione del Convegno: non
solo presentare il ruolo svolto da Črtomir come eroe letterario e collocarlo nei ‘classici’ contesti storici,
filosofici e sociali, ma espandere ‘il campo di battaglia’ in situazioni e contesti impensati e finora sconosciuti.
Naturalmente, non volevamo e non potevamo dimenticare che Prešeren – nonostante tutta la sua nazionalità
– debba essere interpretato anche con mezzi di confronto con altre culture, sia con la cultura del vicino che
con la cultura di paesi geograficamente più lontani come il Canada e la Georgia.
dr. Marcello Potocco,
Facoltà di Studi Umanistici, Università del Litorale
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