Page 15 - Luka Juri, Autopoiesi di sistemi-regione. Koper: Založba Univerze na Primorskem.
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1.2 Il concetto di regione 15

si nel corso dei decenni con lo sviluppo del pensiero geografico, in
seguito alle esigenze che di volta in volta portavano a modificare il
concetto stesso di regione. Roger Brunet, sottolineando la confusione
generata dalla polivalenza di significato intrinseco al termine «regio-
ne», sottolinea che il significato stesso delle parole è cambiato molto
e quindi gli strumenti del linguaggio esigono una nuova definizione.
Oltre a ciò, anche i concetti sono confusi. Spazio, regione, territorio
sono oggetto di variazioni concettuali ed il termine «classe» ha con-
tribuito ad aggiungere nuove discordanze (Brunet, Ferras e H. Théry
1993).

Sviluppando questo discorso, Vallega pone un importante accento:
la regione, quando se ne analizza i caratteri fisici, è sinonimo di area
– di diffusione – di determinate caratteristiche. La regione dal pun-
to di vista della geografia politica è invece un’altra cosa, un territorio
contraddistinto da un’unità organizzativa. Essa viene identificata at-
traverso un’analisi più complessa, che tiene conto dell’intero spettro
dei valori culturali, degli strumenti d’intervento, dei modelli di com-
portamento, del supporto fisico – il tutto visto anche in chiave storica
(Vallega 1989, 280).

A questi accenni di un approccio fortemente teorico ed astratto si
aggiungono definizioni di regioni più legate alla moderna concezione
socio-politica. In questa cornice, la regione, secondo il senso comu-
ne, è un territorio organizzato che si pone, nella gerarchia dimensio-
nale degli spazi, al di sotto dello stato. Analizzata nelle sue funzioni
e nei suoi rapporti con gli altri soggetti della geografia politica, la re-
gione è un territorio organizzato, dotato di certa autosufficienza, nel
senso che la maggior parte delle funzioni e servizi più importanti vi
è rappresentata. In questo modo la regione è capace di soddisfare la
maggior parte dei bisogni dei suoi abitanti. Inoltre, la regione si iden-
tifica spesso nello spazio organizzativo della metropoli e delle sue cit-
tà satelliti, creando una gerarchia a rete con un centro principale e più
centri satelliti ed ovviamente una periferia (Racine e Cunha 1984.). Ta-
le regione si distingue dal suo esterno a causa della sua omogeneità,
determinata dalla predominanza di uno o più elementi. È l’aspetto,
la «forma» (caratterizzata nella coerenza interna data dal principio di
uniformità) a caratterizzare questo tipo di regione, così definita regio-
ne formale. Sia come territorio caratterizzato da una certa uniformità
naturale, etnica o economica, sia come distretto ereditato dalla sto-
ria e che non rispecchia nessuna realtà attuale, la regione è concepita
come una specie di «dato» di cui ci si sforza, all’inizio degli studi, di
giustificare i limiti, i confini (Juillard 1978).

Dal concetto di regione formale, il più rilevante per gli scopi di que-
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